23 gen 2018

RECENSIONE: Clare Mackintosh - So tutto di te

TITOLO: So tutto di te
TITOLO ORIGINALE: I see you
AUTORE: Clare Mackintosh
SERIE: /
GENERE: Thriller
POV: Alternato
FINALE: No cliffhanger
EDITORE: De Agostini

TRAMA

È il solito viso stanco quello che Zoe Walker, madre quarantenne e divorziata di due figli, intravede riflesso nel finestrino del treno che la sta riportando a casa. È un venerdì come tanti, e dopo un’intera settimana trascorsa ad assecondare un capo impossibile, tutto ciò che desidera è accoccolarsi sul divano tra le braccia del nuovo compagno, Simon. Ma mentre sfoglia impaziente e distratta una copia della London Gazette, la sua mano si blocca di colpo.
Perché il volto di donna che pare fissarla da quelle pagine gualcite, un po’ fuori fuoco ma inconfondibile in mezzo alle immagini equivoche delle hotline a pagamento, altri non è che il suo. E se i famigliari insistono che debba trattarsi di un errore o di uno scherzo, Zoe non può fare a meno di restarne turbata, anche quando l’indirizzo web che accompagna la foto si rivela inesistente. La sua inquietudine si trasforma in incubo quando, sullo stesso giornale e corredata dal solito indirizzo Internet, appare la foto di un’altra donna, che in capo a pochi giorni viene ritrovata uccisa alla periferia di Londra. Nessuno, nelle forze dell’ordine o in famiglia, sembra disposto a credere che tra l’omicidio e gli annunci del misterioso sito findtheone.com possa esistere un legame. Ma mentre il conto delle vittime sale inesorabile, il sospetto che quella di Zoe non sia semplice paranoia si fa strada nella mente dell’agente Kelly Swift, abile e impulsiva detective in cerca di riscatto.


RECENSIONE

“Le regole sono fatte per essere infrante.”

Ieri ho ricevuto una telefonata dalla polizia metropolitana di Londra che mi ha contattata per interrogarmi come persona informata sui fatti relativamente al caso FURNISS. Stamattina mi sono presentata al comando. Ho aspettato più di un’ora in una stanza asettica senza finestre; solo un tavolo, due sedie e uno specchio. Quando ho iniziato a spazientirmi si è presentata una donna alta e formosa con una cartellina sotto il braccio, l’agente incaricata delle indagini. Senza nemmeno presentarsi si è seduta di fronte a me, ha fatto un cenno con la mano e ha iniziato con le domande. 

Agente: “Buongiorno. Lei è?

Io: “Buongiorno agente. Sono Layla”

A: “Mi racconti cosa sa di Zoe Walker…”

Io: “Beh, conosco Zoe dai tempi delle superiori... è una quarantenne proprio come me. Convive con il nuovo compagno, Simon, e con i due figli ormai adulti, Justin e Katie..." 

A: "Signora Layla, non sono qui per perdere tempo. Non la voglio titubante e mi racconti di più della signora Walker. Ad esempio, in che rapporti è con la sua famiglia?"

Io: "È rimasta incinta di Justin appena maggiorenne e la sua famiglia non ha accettato questa gravidanza, quindi può immaginare.."

A: "Il lavoro?"

Io: "Lavora come impiegata in un’agenzia immobiliare del centro e il suo capo è un tipo un po’ tiranno. Però Zoe si è sempre data da fare per mantenere la famiglia e per cercare di non farle mancare nulla."

L'agente rimane in silenzio, vuole saperne di più e così continuo.

Io: "Zoe è una persona sveglia e con una fervida immaginazione. Oh, ed è molto abitudinaria: tutti i giorni la stessa metro, stesso posto, stessi orari e stesso giornale gratuito. Potrei dire che è una normale signora con una normalissima routine quotidiana.”

A: “Era con lei quando  si è accorta che la sua foto è tra le pagine delle inserzioni sul London Gazette?”

Io: “No, quel giorno non c'ero ma mi ha chiamata e mi ha raccontato cos'è successo. Mi ha detto che quando ha trovato la sua foto un po’ sfocata stentava a crederci. Non poteva essere effettivamente lei. Cosa ci fa lei tra le pagine delle inserzioni hot a pagamento?” 

“È ovvio che non sono io. Perché mai dovrebbe esserci una mia fotografia sul giornale?”

A: “A livello di amicizie che mi può dire?”

Io: “La sua migliore amica è la sua vicina di casa: Melissa. Sono sempre state molto affiatate e ci sono sempre state l’una per l’altra.  Quando Zoe aveva i bambini piccoli Melissa faceva loro da babysitter. Sono cresciuti come una grande famiglia.”

A: “Che tipo di rapporto ha Zoe con i figli?”

Io: “Zoe vuole molto bene ai suoi figli e ha un debole per il primogenito. Justin da adolescente ha avuto dei problemi con la polizia, è stato arrestato per furto, e lei ha sempre cercato di giustificare il comportamento del figlio dicendo che era dovuto alla non accettazione della sua separazione dal loro padre, Matt. Con Katie, invece, ha un rapporto un po’ conflittuale: Zoe è sempre premurosa e attenta ma non riesce a trattenersi dal fare commenti pungenti.”

A: “E il compagno che impressione le fa?”

Io: “Simon, a differenza del suo ex marito, è una persona molto paziente e pacata. Non l’ho mai visto perdere le staffe. Nemmeno con Justin che qualche volta lo sfida. E poi la ama. Si vede da come la guarda…”

A: “La mia collega, l’agente Kelly Swift, mi ha detto di aver ricevuto una telefonata da Zoe la quale voleva denunciare la connessione tra una fotografia apparsa sul London Gazette e un certo furto di chiavi della signora Cathy Tanning…”

Io: “Sì, Zoe era molto agitata per questa faccenda della fotografia e quando si è imbattuta accidentalmente nella fotografia della signora Tanning nella sezione degli annunci a pagamento e qualche giorno dopo, nella sezione dei crimini, ha capito che c’era qualcosa che non andava. Fortunatamente la sua collega le ha creduto. Noi tutti pensavamo stesse diventando paranoica.”

A: “Effettivamente la mia collega è una ragazza molto sveglia e precisa ed è stata molto brava a seguire la pista indicata dalla sua amica senza tralasciare nemmeno il più piccolo particolare...”


Ad un tratto bussano alla porta e l’agente viene chiamata da un collega per una telefonata urgente così, finalmente, mi lasciano libera. Una volta uscita dal comando mi dirigo verso la fermata della metro e mentre sono in attesa del treno che mi riporterà a casa penso che al posto di Zoe e delle altre donne la cui fotografia è apparsa sul giornale, avrei potuto esserci io. Perché Zoe non è poi così diversa da me: anche io ho una routine da rispettare. So che non devo guardarmi alle spalle ma è più forte di me. Ora che ho capito che le persone che mi circondano non sono solo la facciata che mostrano, ho paura.

Mentre sono sulla metro tiro fuori dalla borsa il thriller che sto leggendo da qualche giorno, mi mancano solo poche pagine e non vedo l’ora di arrivare alla fine. Finisco di leggere e la mente divaga: penso a quanto mi è piaciuto questo libro. A come è stata brava la scrittrice a tenermi con il fiato sospeso e ad infilare un colpo di scena dietro l’altro. Anche quando pensavo che tutto fosse stato chiarito e che il colpevole fosse stato smascherato ecco che tutto viene rimesso in discussione. Penso a come mi sono sentita vicina alla protagonista e a come è riuscita a salvarsi da alcune situazioni pericolose grazie al sesto senso e alla prontezza di spirito. Penso anche al lavoro della polizia che, grazie a delle piccole intuizioni e a tanta tenacia, riesce a trovare il colpevole.
Sono arrivata alla mia fermata. Chiudo il libro. Sfioro la copertina e un brivido mi corre lungo la schiena.

I SEE YOU

“Voi siete migliaia, e fate ogni giorno le stesse cose. 
Io vi vedo, ma voi non mi vedete.
A meno che non sia io a volerlo.”





Editing a cura di Nevaeh

Nessun commento:

Posta un commento

Ti potrebbe anche interessare:



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...