6 dic 2017

RECENSIONE: Susan Elizabeth Phillips - La fragilità del cuore

TITOLO: La fragilità del cuore
TITOLO ORIGINALE: Heroes are my weakness
AUTORE: Susan Elizabeth Phillips
SERIE: /
GENERE: Contemporary Romance / Romantic Suspance
POV: Alternato
FINALE: Autoconclusivo
EDITORE: LeggerEditore

TRAMA

Annie Hewitt è un'attrice con poca fortuna, arrivata a Peregrine Island nel bel mezzo di una violenta tempesta di neve. Avvilita e al verde dopo aver speso tutti i risparmi per esaudire gli ultimi desideri della madre malata, non le rimane altro che una fastidiosa polmonite, due valigie rosse piene di burattini e un vecchio cottage, dove si nasconde una misteriosa eredità che potrebbe risollevare le sue finanze.
Ma le giornate a Peregrine saranno tutt'altro che semplici per lei: destreggiandosi tra una vedova solitaria, una bambina muta e degli isolani ficcanaso, Annie scoprirà di essere impreparata ad affrontare la vita su quell'isola così fredda, selvaggia e inospitale. A complicare il tutto, l'inaspettato incontro con Theo Harp, l'uomo che le aveva spezzato il cuore quando entrambi erano solo adolescenti, diventato oggi uno scrittore solitario di romanzi horror. Ma quell'uomo sarà ancora temibile come lei ricorda o sarà una persona nuova? Intrappolati insieme in un'isola innevata al largo della costa del Maine, Annie non potrà più scappare dal passato e dovrà decidere se dare ascolto alla sua testa oppure al suo cuore...


RECENSIONE

Annie si comportava come se la vita fosse uno spettacolo di burattini.”

Buongiorno, Lovers! Oggi sono qui a parlarvi de La fragilità del cuore, l'ultimo libro uscito in Italia di Susan Elizabeth Phillips, anche se, coff coff, in America è uscito nel 2014.

Vabbè, meglio tardi che mai, no?

Protagonisti di questo romanzo sono Annie e Theo, vecchi ex amici di infanzia che si ritrovano in età adulta.

L'ultima volta che i due si sono visti Annie aveva 16 anni e aveva rischiato la vita a causa di Theo. Lui era un ragazzino problematico, dai comportamenti ambigui ed instabili.
Annie, invece, figlia d'arte, non ha mai conosciuto il padre ed ha sempre vissuto con una madre che, spesso e volentieri la denigrava, pretendeva da lei l'impossibile, sminuendone ogni capacità.

Non riuscendo ad avere successo come attrice, come la madre, Annie si appassiona di pupazzi e diventa una ventriloqua professionista .
Una cosa che mi è piaciuta molto è proprio questa: nella sua mente i suoi pupazzi le parlano continuamente come fossero esseri separati da lei anche se, come si capirà fin da subito, i pupazzi non sono altro che sfaccettature della personalità di Annie.
Abbiamo quindi il pupazzo Crumpet, la principessa viziata, la giudiziosa Dilly, il cattivo e sgradevole Leo, Peter, il pupazzo eroe che, come troviamo riportato nel libro, è il suo cavaliere senza macchia e senza paura, una voce di incoraggiamento, ed infine Scamp, la migliore amica di Dilly, di cui Annie ne ammira il coraggio e il grande cuore.

A trentatré anni Annie si ritrova orfana e piena di debiti, dopo l'enorme quantità di danaro spesa per affrontare le cure della madre malata. Quest'ultima, prima di morire, le confessa che la sua eredità si trova all'interno del cottage a Peregrine Island, nel freddo Maine.

Lei credeva ancora nel lieto fine.”

Sulla stessa isola si trova Theo Harp, figlio dell'ex marito della madre di Annie, divenuto scrittore di successo, già vedovo e che al primo incontro dopo tanti anni con Annie si dimostra ancora il ragazzino problematico di una volta.

[Era un uomo] talmente premuroso da farsi carico dei demoni altrui come se fossero suoi.”

Oltre al fatto di essere vedovo, Theo deve convivere ogni giorno anche con la morte della sorella, avvenuta ai tempi dell'università, in circostanze, agli occhi degli isolani, non del tutto chiare.

Ovviamente Annie farà di tutto per non incrociare Theo e altrettanto ovviamente i due si incontreranno, o meglio, si scontreranno e il passato, assieme al suo dolore, ritornerà a galla con la stessa violenza di allora.

Oltre ai problemi tra i due protagonisti, nel libro ci ritroviamo ad avere a che fare con non poca suspance, dal momento in cui Annie si ritrova diverse volte minacciata, tanto verbalmente quanto fisicamente e questo la porterà a dubitare su chi sono i suoi amici e chi i suoi nemici.

Conosceremo anche Jaycie, un'amica d'infanzia, e sua figlia Livia, una bambina di quattro anni muta. E qui saranno fondamentali i pupazzi di Annie. I momenti condivisi da Annie e Livia devo dire che sono stati i miei preferiti. Di una dolcezza e delicatezza unica. Momenti candidi come la neve che perennemente le circondava.

Beeeene.

Allora, la storia in sé mi è piaciuta: mi sono presa un po' di tempo per scrivere la recensione proprio perché sentivo il bisogno di digerire ed elaborare il libro.

Una cosa di cui sicuramente non pecca questo romanzo è la banalità. E non è una cosa da poco.
La suspance presente (a sorpresa, perché proprio non me l'aspettavo), rende il libro davvero interessante ed intrigante.

Durante la lettura ho trovato, però, due difficoltà principali: la prima è la lunghezza dei capitoli. Sono fatta così, purtroppo. Quando il mio kindle mi dice che mancano 25/30 minuti alla fine del capitolo, a me vengono i brividi.

La seconda difficoltà riguarda proprio l'inizio del libro: è estremamente ridondante, ripetitivo e pesante. Un capitolo intero per dire che Annie è in macchina, in mezzo ad una bufera di neve assieme ai suoi pupazzi, e fa freddo e ce la neve e fa freddo e ce la neve. Ah, e stava in macchina mentre faceva freddo e c'era la neve.

Ma nonostante questo, superato il primo ostacolo iniziale, non mi sento di bocciare totalmente il libro, anzi. I suoi tre punti se li merita tutti.

È un libro che insegna molto soprattutto per quel che riguarda i pregiudizi: tutti hanno la possibilità di cambiare. Non è detto che le brutte persone del passato non possano diventare delle belle persone nel futuro. Così come non è detto che chi ci si presenta davanti sia così a posto come appare. Insomma, in ogni caso, non è tutto oro ciò che luccica.

Detto ciò, Lovers, qualcuno di voi ha avuto modo di leggerlo?
Cosa ne pensate?

A presto.



Editing a cura di kirsten

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