13 lug 2017

RECENSIONE: Bianca Marconero - L'ultima notte al mondo


TITOLO: L’ultima notte al mondo
AUTORE: Bianca Marconero
SERIE: -
GENERE: New Adult
POV: Alternato
FINALE: Autoconclusivo
EDITORE: Newton Compton


TRAMA

Quante volte ci si può innamorare della stessa persona? Marco Bertani ha ventitré anni, alle spalle un’adolescenza tutt’altro che semplice e davanti a sé un futuro nel quale potrà contare solo su se stesso. Un giorno inaspettatamente si imbatte in Marianna Visconti, ex compagna del liceo e amore non corrisposto della sua vita. I loro mondi non potrebbero essere più lontani: Marianna, dopo aver studiato negli Stati Uniti, sta facendo pratica legale presso il prestigioso studio di un

amico di famiglia, mentre Marco sbarca il lunario lavorando come operatore per una rete televisiva locale. Quando però le viene prospettata l’occasione di condurre un programma ideato proprio da lui, Marianna decide di accettare la sfida, convinta che così potrà dimostrare a Luca, il fidanzato con cui è in crisi, di cosa è capace: lei e Marco si troveranno quindi a lavorare gomito a gomito e scopriranno di non essere poi così diversi come credevano…

RECENSIONE



"Quante volte ci si può innamorare della stessa persona? Guardandola sul video, direi tante quanti sono i fotogrammi in un secondo."



E quante volte ci si può innamorare di un libro? O meglio, ciò che mi sono chiesta, una volta terminato questo romanzo è, quanto ci si può innamorare di un libro? 

Di solito tra la chiusura del libro e la recensione lascio passare un giorno, talvolta anche due. Questa volte non ce l'ho fatta. E non me lo so spiegare, io

Ho atteso così tanto l'uscita del libro che quando me lo sono ritrovata tra le mani ho avuto un po' di paura... E se non mi piace? Se è tanto fumo e niente arrosto? E se, al contrario, mi piace così tanto da divorarlo in un attimo e poi rimaner delusa perché tutto è finito troppo presto? 

Sono stata brava: mi sono imposta di andarci piano – ma non troppo, e, grazie agli abituali impegni della giornata sono riuscita a farmelo durare un po'. 

"Non si possono riconoscere le ferite nuove su qualcuno che già sembrava straziato." 

Con queste parole pensate da Marianna, vi presento Marco Bertani, ventitré anni vissuti troppo, dotato di una corazza che nemmeno una palla di cannone può scalfire. Al massimo gli provoca un po' di solletico. La vita gli ha tolto tanto: prima la madre, poi il padre, negandogli quelle agiatezze che invece appartengono a Marianna. 

Marianna Visconti, e già il cognome è tutto un programma, appartiene a quella classe sociale che sta talmente in alto che noi, comuni mortali non possiamo raggiungere nemmeno col tacco dodici. Vive una vita fatta di cene di beneficienza, pranzi con gente che non vuol vedere ma deve – soprattutto grazie alla madre che avrei mandato a quel paese una pagina sì e l'altra pure, con un fidanzato perfetto - sì, come no, perfetto un par di zeppole! Luca, Luca. Luca.... Il caro fidanzato... Già il nome di suo mi sta sulle scatole - perché sì, anch'io ho un passato. Ma lui, uh, lui porta l'odio all'ennesima potenza. Se in linea generale associamo al modo di dire figli di papà una categoria di essere umani viziata, ignorante e da prendere a rastrellate, beh, lui ci appartiene in pieno. 

"Penso che se c'è una persona al mondo da cui ha senso tornare non una volta ma mille, quella sei tu." 

Marco e Marianna si conoscono dai tempi del liceo. I due appartengono a classi sociali diametralmente opposte e si sa quanto siamo poco simpatici al liceo quando si tratta di selezionare le amicizie. Marco in segreto è innamorato di lei ma Marianna già al liceo esce con Luca. Finisce il liceo e si perdono di vista. 

Grazie ad un'opportunità lavorativa i due si rincontrano e da lì comincia tutto. Da quell'incontro ho capito che stavo leggendo uno dei miei futuri libri preferiti. 

" «Stasera c'è il concerto dei Weekend Warriors»
«Mai sentiti.»
«Tu ascolti Tiziano Ferro», le rinfaccio. Lei ride. E realizzo che vorrei farci una playlist, con quest'unico suono." 

Come racconta l'amore Bianca Marconero non lo racconta nessuno. È limpido, senza giri di parole, senza volgarità, senza frasi fatte, senza banalità. È come deve essere. Genuino. 

E la stessa cosa vale per il dolore. Grazie alle sue parole è impossibile non immedesimarsi nei due protagonisti. Chi ha provato l'amore conosce bene il dolore, la rabbia che riesce a scatenare, la frustrazione. 

"Io desideravo solo starti vicino. E volevo restare. Perché tra te e il resto del mondo, io avrei scelto te." 

Ecco, appunto. Io vorrei stare vicino a Marco se possibile. No, perché nessuno mi ha mai sbucciato una mela e mi accontento anche solo di questo! Scusatemi, avevo bisogno di un attimo di idiozia per ripigliarmi, perché il mio cuore ancora non è ritornato al suo solito posto. 

E a proposito di cuore: 

"Tre battiti di cuore ed è Marianna a trovarsi con le spalle alla colonna.
Due battiti di cuore, e ci stiamo guardando negli occhi.
Un battito ancora e la bacio.
Poi casca il mondo e casca la terra." 

Che devo dirvi, mie care BookLovers. Di solito finisco una recensione (positiva) consigliandovi di acquistare il libro. Questa volta non lo farò. Vi obbligo a farlo! Capiamoci, non potete non leggere L'ultima notte al mondo. È un romanzo che va letto e fine della storia. 

Davvero, non ne rimarrete delusi: preparate un posto nel vostro cuore per una storia d'amore che resterà lì per sempre. 

A presto.


Recensione a cura di Nevaeh
Editing a cura di kirsten


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