23 giu 2017

RECENSIONE DOPPIA: Chiara Panzuti - Absence



TITOLO: Absence. Il gioco dei quattro
AUTORE: Chiara Panzuti
SERIE: Absence #1
GENERE: Young Adult / Fantasy
POV: Alternato
FINALE: Cliffhanger
EDITORE: LainYa - Fazi Editori

TRAMA:      
     
Viviamo anche attraverso i ricordi degli altri. Lo sa bene Faith, che a sedici anni deve affrontare l’ennesimo trasloco insieme alla madre, in dolce attesa della sorellina. Ecco un ricordo che la ragazza custodirà per sempre. Ma cosa accadrebbe se, da un giorno all’altro, quel ricordo non esistesse più? E cosa accadrebbe se fosse Faith a sparire dai ricordi della madre?  La sua vita si trasforma in un incubo
quando, all’improvviso, si rende conto di essere diventata invisibile. Nessuno riesce più a vederla, né si ricorda di lei. Non c’è spiegazione a quello che le è accaduto, solo totale smarrimento. Eppure Faith non è invisibile a tutti. Un uomo vestito di nero detta le regole di un gioco insidioso e apparentemente folle, dove l’unico indizio che conta è nascosto all’interno di un biglietto: 0°13′07″S 78°30′35″W, le coordinate per tornare a vedere. Insieme a Jared, Scott e Christabel – come lei scomparsi dal mondo – la ragazza verrà coinvolta in un viaggio alla ricerca della propria identità, dove altri partecipanti faranno le loro mosse per sbarrarle la strada. Una corsa contro il tempo che da Londra passerà per San Francisco de Quito, in Ecuador, per poi toccare la punta più estrema del Cile, e ancora oltre, verso i confini del mondo. Absence porta alla luce la battaglia interiore più difficile dei nostri giorni: definire chi siamo in una società troppo distratta per accorgersi degli individui che la compongono. Cosa resterebbe della nostra esistenza, se il mondo non fosse più in grado di vederci? Quanto saremmo disposti a lottare, per affermare la nostra identità? Un libro intenso e profondo; una sfida moderna per ridefinire noi stessi.  Una storia per essere visti. E per tornare a vedere. 

       
RECENSIONE A CURA DI KIRSTEN:       

"Viviamo anche attraverso i ricordi degli altri..." 

Oppure è proprio grazie a quei ricordi che ci sentiamo davvero vivi e reali? 
Questo è il dubbio che tormenterà i protagonisti di questa storia. 
Quattro ragazzi che non si conoscono e che apparentemente non hanno nulla in comune, si ritrovano da un momento all'altro, senza nessuna spiegazione plausibile ad essere invisibili, nel senso letterale del termine. Nello spazio di un battito di ciglia i quattro spariscono completamente dalle loro stesse vite. Puff 
Niente più Faith, niente più Jared, Scott e Christabel, scomparsi, anzi molto peggio, mai esistiti. 

"Siete assenza, non inglobate nulla, nulla vi attraversa. Nessuna rifrazione. Nessun rimbalzo.  Agli occhi del mondo voi non esistete. Siete invisibili." 

Da questo momento in preda al panico e alla confusione il loro destino sarà pilotato da abili mani fino a farli riunire in una improbabile squadra di "perdenti" per partecipare ad un fantomatico quanto assurdo giocoDetta così sembra un dejà-vu all'Hunger Games, in realtà il tema trattato è molto più profondo. 
Siamo davvero sicuri che "essere visibili" sia sufficiente per condurre una vita felice e appagata. Non siamo forse tutti impegnati a rincorrere solamente le cose futili della vita, anziché soffermarci su ciò che davvero è importante e cioè l'amore e la presenza emotiva di chi ci sta accanto? 

"In realtà adesso non fa male. Sono sparito, è naturale che la gente non mi veda. In passato era peggio. Ero invisibile... in altri modi" 

Durante la storia assisteremo alla dolorosa presa di coscienza dei quattro ragazzi su come la loro vita fosse, già prima di diventare invisibili, piena di solitudine. L'autrice è stata molto brava a caratterizzare i personaggi della storia, ognuno con la propria personalità ben distinta e con un diverso modo di affrontare difficoltà e paure. Si riesce a percepire chiaramente il momento in cui prenderanno coscienza che solo uniti potranno farcela.  

"Ero in un branco adesso, e il branco andava difeso. Sarei stata un animale fino in fondo, combattendo per chi contava davvero." 

Avrete sicuramente capito che il libro è solo il primo di una serie, perché quando girerete l'ultima pagina, avrete più dubbi e domande di quando avete girato la prima.  E con sincerità vi dirò che a me non sono rimasti soltanto dubbi ma anche un senso di insoddisfazione, come se mancasse qualcosa. La scrittura è molto fluida ma nello stesso tempo lenta, poco frizzante. In certi punti ho faticato ad andare avanti, sperando sempre di trovare la scintilla, scintilla che non è arrivata. 
Ma non può certo essere sempre domenica vero ragazze? E comunque sia, viva il Made in Italy sempre e comunque :) 
Bene, non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate voi.  
Buona lettura! 




RECENSIONE A CURA DI NEVAEH:     

"Alcune persone non riescono a staccarsi, chiudono gli occhi anch quando fanno qualcosa, perché a occhi chiusi è più facile mentire"  

Geniale. E' la prima cosa che mi vien da dire a 10 minuti dalla chiusura del libro. Iniziato e divorato in meno di ventiquattro ore, mi sono ritrovata un romanzo carico di tensione dalla prima fino all'ultima pagina. 
I protagonisti di questo libro, che fa parte di una trilogia, sono quattro: Faith, ragazza abituata ai trasferimenti della madre incinta, priva di un posto da chiamare suo, Jared, un diciannovenne orfano, che col fratello si ritrova sballottolato tra i vari orfanotrofi e poi in case famiglia. Abbiamo poi Christalbel, una ragazza sola, inghiottita dalla sua routine, che si occupa al 100% della nonna malata, tanto da decidere di studiare da casa, isolandosi ancora di più dal mondo esterno, e Scott, un ragazzo senza radici, per questo un po' simile a Faith, privo anche lui di un luogo da chiamare casa. 

"Quando sei solo, a chi ti aggrappi? Quando sei invisibile, chi ti rimane?" 

I quattro scompaiono dal mondo: d'un tratto diventano invisibile. Ma non solo. Non solo diventano invisibili, ma scompaiono completamente dalle vite di chi li conosceva. E' come se loro non fossero mai esistiti. Non esiste ricordo dei quattro ragazzi. 
Vengono consegnate loro delle coordinate, un luogo da raggiungere e da lì comincia il gioco. Sì, perché alla base del tutto c'è un gioco, depravato, malato e assurdo. Ma per ritornare alle loro vecchie vite, per essere di nuovo visibili e ricordati dai loro cari devono completare questo gioco, tenuto in piedi da un "capo" che si fa chiamare l'Illusionista. 
In questo primo volume si spostano in due città, la prima in Ecuador e la seconda in Antartide. Per scoprire il resto dei viaggi bisognerà, ahimé, aspettare il secondo volume. 
Ho apprezzato moltissimo l'evoluzione dei personaggi, soprattutto quello di Faith, che su tutti spicca per maturità, e quello di Christabel, che da elemento negativo, acquisita un po' di fiducia nei confronti del gruppo, tenderà ad abbandonare questo suo lato, mettendo in luce una nuova versione di sé. 

"Lui era il solletico al centro dello stomaco, la sensazione di pace che mi ricordava casa." 

Come in ogni romanzo che si rispetti c'è una storia d'amore e ciò che mi è piaciuto è che di fatto, se non ci fosse, il libro reggerebbe benissimo senza!  
Altra nota positiva: il libro è scritto da una ragazza italiana! W il made in Italy! 
E ora non ci resta che attendere il seguito e personalmente non vedo l'ora!   



Editing a cura di novalee



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