8 mag 2017

RECENSIONE: Federica Pannocchia - Quando dal cielo cadevano le stelle



TITOLO: Quando dal cielo cadevano le stelle 
AUTORE: Federica Pannocchia 
SERIE: - 
GENERE: Narrativa 
POV: Femminile 
FINALE: Autoconclusivo 
EDITORE: Eden Editori 
  
         
       
TRAMA:      
     
Lia ha tredici anni. È una ragazzina italiana piena di sogni e di allegria, con l'unica colpa di essere ebrea durante la seconda guerra mondiale. Dallo scoppio delle leggi razziali la sua vita cambia, e con la sua famiglia è costretta a rifugiarsi in numerosi nascondigli, a sparire dal mondo. Da quel mondo di cui vuole fare disperatamente parte. Passano gli anni, conditi da giornate piene di vicende, di primi amori, di paure e di speranze, come quella più grande, la speranza che presto la guerra finirà. Ma
nessuno ha preparato Lia alla rabbia dei nazisti. Il 16 ottobre 1943, la comunità ebraica del ghetto di Roma viene rastrellata dalla Gestapo e i nazisti le ricorderanno che una ragazzina ebrea non ha il diritto di sognare, di sperare, di amare. Di vivere. Lia sarà deportata ad Auschwitz con la sua famiglia, e da quel giorno avrà inizio il suo incubo. Terrore, lavoro, malattie, camere a gas, morti. E determinazione. Quella che Lia non vuole abbandonare. Quella determinazione che vorrà usare per gridare al mondo di non dimenticare. Quella determinazione che brillerà nei suoi occhi quando il freddo sarà troppo pungente, quando la fame sarà lancinante, quando la morte sarà troppo vicina e quando sarà deportata in altri campi di concentramento. 
  
       
RECENSIONE:       
    

"Non credi che le stelle siano fatte per stare in cielo e non sui vestiti?" 

Eccomi a scrivere la recensione di questo libro. E lo sto facendo con difficoltà.  
L'ho terminato da meno di 24 ore e ancora mi ritrovo col reader in mano dicendomi "ora mi metto a leggere Quando dal cielo cadevano le stelle". Inconsapevolmente me lo dico per cambiarne la trama, il finale e persino l'inizio. 
E' una storia sbagliata perché il mondo è sbagliato. In un mondo giusto tutto ciò che è successo tra il '38 e il '45 non avrebbe dovuto nemmeno nascere come pensiero. E invece c'è stato e Federica Pannocchia l'ha voluto raccontare attraverso gli occhi di Lia, una ragazzina romana di tredici anni che, anche nei momenti più difficili, si ritrova sognatrice, si aggrappa alla vita per vivere per se stessa e per tutti coloro che non ce l'hanno fatta. Sono innumerevoli i personaggi che compaiono in questo libro e, incredibilmente, ci si affeziona ad ognuno di loro. Preghiamo per ognuno di loro, perché possa farcela, perché possa vedere la fine del peggior incubo di ogni essere umano. Mi sono particolarmente legata al fratellino Piero, con tutte le sue domande cariche di quell'innocenza che solo i bambini piccoli hanno. Della sua voglia di giocare, di saltare, di urlare liberamente e che invece gli viene negata. Piero e la sua innocenza rimarranno per sempre nel mio cuore, questo è certo. 
L'autrice ci racconta che Lia, dopo esser rimasta nascosta per 3 anni, viene catturata insieme alla sua famiglia e deportata in Polonia. Da lì, la componente maschile viene trasferita ad Auschwitz, mentre lei e la madre si ritrovano nel campo vicino, a Birkenau. 
E' straziante. Questo libro è straziante. Profondo. Intenso. Crudo. 

"La vita era migliore della meschinità umana. La vita sarebbe andata avanti quando gli umani sarebbero rimasti indietro." 

Più volte ho dovuto interrompere la lettura per riprendere fiato, ritornare alla mia realtà e non in quella del libro. Perché la scrittura è perfetta, fluida, estremamente cinematografica, mai banale e l'ansia e la paura dei personaggi diventa la nostra ansia e se loro trattengono il respiro, lo tratteniamo anche noi, se loro hanno le lacrime agli occhi, queste compaiono anche nei nostri occhi. 
 E' un libro che va letto, va regalato e che consiglierò sempre a tutti. 

Ecco dove Lia stava guardando adesso, ecco dove si trovava con i suoi pensieri.  
Oltre la guerra. Oltre i nazisti. Oltre l'orizzonte.  
Nel pieno della vita.   








Recensione a cura di Nevaeh
Editing a cura di Kirsten


  

2 commenti:

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