4 apr 2017

RECENSIONE: Jojo Moyes - Dopo di te



TITOLO: Dopo di te
AUTORE: Jojo Moyes
SERIE: Io prima di te #2
GENERE: Contemporary Romance
POV: Alternato
FINALE: No cliffhanger
EDITORE: Mondadori



TRAMA:  

Come si fa ad andare avanti dopo aver perso chi si ama? 
Come si può ricostruire la propria vita, voltare pagina? 
Per Louisa Clark, detta Lou, come per tutti, ricominciare è molto difficile. Dopo la morte di Will Traynor, di cui si è perdutamente innamorata, si sente persa, svuotata. 
È passato un anno e mezzo ormai, e Lou non è più quella di prima. I sei mesi intensi trascorsi con
Will l'hanno completamente trasformata, ma ora è come se fosse tornata al punto di partenza e lei sente di dover dare una nuova svolta alla sua vita. 
A ventinove anni si ritrova quasi per caso a lavorare nello squallido bar di un aeroporto di Londra in cui guarda sconsolata il viavai della gente. Vive in un appartamento anonimo dove non le piace stare e recupera il rapporto con la sua famiglia senza avere delle reali prospettive. Soprattutto si domanda ogni giorno se mai riuscirà a superare il dolore che la soffoca. Ma tutto sta per cambiare. 
Quando una sera una persona sconosciuta si presenta sulla soglia di casa, Lou deve prendere in fretta una decisione. Se chiude la porta, la sua vita continuerà così com'è: semplice, ordinaria, rassegnata. Se la apre, rischierà tutto. Ma lei ha promesso a se stessa e a Will di vivere, e se vuole mantenere la promessa deve lasciar entrare ciò che è nuovo.  




RECENSIONE:  

Mie care Lovers, i sequel non sono mai cosa facile, si sa. C’è una maledizione che coglie il lettore, anche più esperto: il desiderio disperato dellhappy ending, e da qui la ben nota opera di convincimento dei fan della Moyes i quali, dopo aver definito Io prima di te unincompiuta, hanno richiesto a gran voce un sequel. 
Quando ho preso in mano questo libro mi ero in fondo già messa lanima in pace, le cose per una volta, in un romanzo, son andate come di solito vanno nella vita, ovvero si soffre disperatamente e si prova ad andare avanti, per quanto possa essere difficile. la bellezza e brutalità della vita, in parole ben scritte e coinvolgenti.  
Ero quasi fiera di Jojo Moyes per la risolutezza con la quale con il primo romanzo ha portato avanti una storia bellissima e difficile, toccando tematiche sempre intense e mai banali.  
Tuttavia il romanzo Dopo di te mi ha lasciato perplessa, non ho proprio capito il senso della sua esistenza. Non fraintendetemi è stata una lettura molto piacevole, a tratti anche scorrevole, ma lho considerata quasi non necessaria, il romanzo poteva (e doveva) tranquillamente concludersi con Louisa seduta nel caffè parigino, intenta ad esplorare la vita e le sue possibilità, come consigliato da Will; la immaginavo in giro per il mondo, piena di vita, sofferente ma ancora piena di vita.  
Ancora riecheggiano le parole della lunga lettera di Will, quel semplicemente vivi era la chiosa perfetta, un passaggio di consegna tra una persona che aveva amato la vita e laveva abbandonata a malincuore e Louisa, che aveva le carte in mano per un futuro radioso ma non abbastanza coraggio. 
Invece la Moyes ha voluto ripagare la mia fedeltà letteraria e le belle parole spese per lei con una secchiata di acqua gelida; non scopro soltanto che nel sequel Lou ha quasi speso tutti i soldi regalati da Will, fa un lavoro se possibile ancora più schifoso del precedente, non ha ancora combinato niente, è in balia delle decisioni altrui, ma è in una totale fase depressiva senza possibilità di scampo. Quello che mi stupisce è il senso di fare un romanzo sulle possibilità, sulla rinascita e poi scrivere un sequel totalmente incentrato sul fallimento e sulla mancata elaborazione del lutto e sulle sue molteplici conseguenze distruttive.  


Diciotto mesi, diciotto lunghi mesi, allora quando sarà finita? chiedo alloscurità
 Ed eccola la rabbia, la sento salire di nuovo, prepotente e inaspettata. 
Faccio altri due passi, abbassando gli occhi sui miei piedi. 
Perché questo non è vivere, questo non è niente di niente.  



Della Louisa che abbiamo lasciato alla fine del primo romanzo è rimasto ben poco, se non qualche vestito sgargiante che ci fa rimpiangere la frivolezza delle prime pagine in sua compagnia, ma quel che mal si sopporta è il riferimento costante a Will, per ogni passo, per ogni scelta compiuta, per ogni momento di vita quasi assaporato; il riferimento a Will non è un ricordo dolce-amaro, ma una presenza morbosa che non offre chiaramente risposte. Si ,avete capito bene, Louisa parla con Will durante le giornate, gli confida e affida i suoi pensieri, gli chiede che avrebbe fatto al suo posto nelle situazioni, pensa ad una sua sarcastica risposta, a mio modesto parere il tutto sfiora purtroppo il patologico. 
Jojo Moyes ha una grande qualità, che è quella di non aver paura di scrivere di argomenti scomodi, di emozioni scomode, ma mi domando: era necessario fare un libro nel quale si legge pagina dopo pagina quanto sia dolorosa lelaborazione della perdita fisica della persona amata?  
Nessuno a mio parere ha pensato nemmeno per un istante che Louisa non potesse avere tracolli, periodi orribili nei quali a stento riusciva a fissare il vuoto dalla sua camera, ma ogni lettore alla fine del primo romanzo ha visto la speranza. La speranza che alla fine di quel dolore che pareva interminabile, vi fosse di nuovo gioia, magari anche un nuovo amore, una rappacificazione, un nuovo progetto; invece la Moyes ha voluto raccontarlo pagina dopo pagina, in un modo che ha tolto al lettore amante di Io prima di te ogni immaginazione.  
Se a tutto questo aggiungiamo, la conoscenza di una persona del passato di Will che pare un legame ancora indissolubile con una persona che ormai non c’è più, un percorso terapeutico, una nuova relazione forse anche un po forzata, la parola che mi viene in mente è: delusione.  
La grande pecca di questo libro, è laverci costretto a leggere pagine e pagine di un romanzo senza la voce sarcastica e intelligente di Will, ci ha costretto a sentirne più la mancanza che il ricordo affettuoso. Credo che la Moyes abbia un grande talento, ma a volte si dovrebbe maggiormente ascoltare il proprio istinto letterario e lasciare che i fan fantastichino da soli.  









Recensione a cura di: Black_Lilium
Editing a cura di: Kristen 



2 commenti:

  1. Faccio parte della folta schiera di lettrici che hanno amato la sto di will e lou nel primo libro.
    Io nn ho letto il secondo e ti dirò... non so se lo farò... Un po' per la paura dell'eventuale delusione e un po' perché ormai per me il finale è quello di Io prima vdi te...
    Però magari mi viene voglia più in là di leggerlo :-)

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    Risposte
    1. Cara Angela, anche io come te ho amato la storia di Will e Lou e forse questo ha creato in me molte aspettative... ti consiglio comunque di affrontare questa lettura e magari confrontarti con noi sul blog, sarebbe bello conoscere un nuovo e prezioso punto di vista!
      Continua a seguirci ;)

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