12 mar 2017

RECENSIONE: Jojo Moyes - Io prima di te




TITOLO: Io prima di te
AUTORE: Jojo Moyes
SERIE: Io prima di te
GENERE: Contemporary Romance
POV: Alternato
FINALE: no cliffhanger
EDITORE: Mondadori



TRAMA: 

A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell'autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che
sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione. A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un'esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti. E nessuno dei due sa che sta per cambiare l'altro per sempre. "Io prima di te" è la storia di un incontro. L'incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto il successo, la ricchezza e la felicità, e all'improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l'una all'altra a mettersi in gioco.



RECENSIONE: 

Jojo Moyes è un’autrice che va scoperta, va conosciuta lentamente, bisogna avvicinarsi ai suoi romanzi come ci si avvicina ad un gatto dormiente, lo si studia da lontano cercando di capire quanto può farci male il suo graffio se si sveglierà di soprassalto.
Quando uscì “Io prima di te” ricordo che provai un’iniziale sensazione di rifiuto, rifiuto per l’ennesimo libro che cercava di propinare a me, ormai trentenne che aveva letto quasi di tutto, la favola di un lui che cambia per l’amore disperato della fanciulla di turno. Tale fanciulla si da il caso che di solito dietro un’apparente facciata di giovinetta disperata nasconda risorse inaspettate, come far cambiare idea al più accanito dei Casanova e che possegga, come se non bastasse, chioma e fisico da urlo. 
Insomma per chi legge dalla sua camera da letto con gli occhiali da vista, dopo una dura giornata di lavoro alle spalle e qualche chilo di troppo è un affronto irragionevole. Tuttavia mi decido, affronto le mie paure e con grande leggerezza, anche la lettura del romanzo. 
Care bookslovers non fate mai l’errore di sottovalutare la Moyes, appena le si da la possibilità di annidarsi nel vostro cuore, vi entrerà e non sarete più le stesse. Luisa o Lou come preferiamo chiamarla è una giovane donna confusa, disorientata che si nasconde dietro un’apparente felicità, dietro il “va bene così, a me tutto questo basta” e questo basta a renderla umana e sentirla vicina a molte donne che come lei, in un un’età che impone socialmente di essere realizzate, non sappiano che fare della propria vita. 
Louisa non ha combinato granché nei suoi studi, ha mancato l’ammissione al college,  ha perso la grande occasione di essere una designer, lavora in una tavola calda, ama tiepidamente un uomo col quale è fidanzata da tempo, ha paura di affrontare la vita perché non sa che una vita possibile esiste o meglio lo sa ma non sembra volerla affrontare coraggiosamente. 
Louisa è un dannato spreco di risorse, di creatività, di talento, che emerge solo nel suo abbigliamento eccentrico e nelle sue pettinature a dir poco ridicole ma in modo tenero, è un progetto non terminato, un’opera incompiuta; la sua famiglia è incasinata e imbarazzante, sua sorella una rompipalle giudicante, i genitori l’emblema di una coppia che si ama ma non ha sempre qualcosa da condividere. 


«Hai ventisei anni, Clark. Dovresti essere lì fuori con il mondo in pugno, a metterti nei
guai in qualche bar, a esibire il tuo bizzarro guardaroba di fronte a uomini poco

raccomandabili...»


Quello che sconvolge del romanzo e della scrittura della Moyes è che è di una disarmante franchezza, non ipotizza futuri radiosi laddove non ve ne sono, la sua eroina è un’inguaribile perdente che non riesce nelle minime piccolezze della vita, generando nel suo lettore un misto tra una grande immedesimazione e la voglia di dare una scrollata e mettere su un aereo Lou per farle avere qualche possibilità dalla vita. 
Tale possibilità giunge nell’incontro con Will Traynor, trentacinquenne ormai ex imprenditore affascinante e di successo, un uomo amato, rispettato, un seduttore amante della vita, del sesso, del buon cibo, della musica e di tutto quello che si può godere nel fiore degli anni, che dopo un’incidente fatale, un ignobile scherzo del destino, vede la sua vita cambiare per sempre e giungere alla pacifica accettazione che le cose non cambieranno mai più, sono ferme e irremovibili come il suo corpo su quella sedia a rotelle. 





“Will Traynor mi fissò intensamente, e un sorriso appena accennato balenò sul suo volto.

«Buongiorno, Miss Clark» disse. «Mi dicono che lei  è la mia nuova bambinaia.»”



Eppure di Will ci innamoriamo quasi immediatamente e non nel ricordo dell’affascinante giovane che è stato, di quella persona si sa poco e a noi ci pare un ricordo lontano, ma dei suoi occhi profondi e delusi, della sua incapacità di riconoscersi nelle foto che lo ritraggono felice, negli sguardi di chi prova compassione e deferenza, nell’insopportabile indifferenza di chi fa finta che nulla sia cambiato. 
Louisa non ha alcuna qualifica professionale se non quella di essere un uragano di vita e positività, eppure viene scelta dalla madre di Will, affinché faccia compagnia a suo figlio, lo rallegri e per quanto possibile ne allieti le giornate. L’incontro tra i due è esplosivo, Will è oppositivo, scorbutico, tollera a malapena la presenza di Louisa nelle sue giornate, è arrabbiato e ha perso ogni voglia di lottare oltre, gli rimane la forza di rendere la vita della sua “dama di compagnia” un vero inferno e questo sarà il motore del suo cambiamento. 



“…Infine udii il ronzio della carrozzina, e Will si girò lentamente per mettersi di fronte a
me.
«Ecco cosa so di lei, Miss Clark. Mia madre sostiene che П una chiacchierona.» Lo disse
come se fosse una sciagura. «Possiamo fare un patto in base al quale lei sarà molto

taciturna con me?»”


Louisa non si arrende all’arroganza sadica di Will, è solare e propositiva ma con l’andare delle pagine sembra quasi che tale solarità si affievolisca e venga trasmessa a Will che da scontroso, burbero e irrecuperabilmente nemico della vita, trova la forza di sorridere, mentre Louisa da inguaribile pasticciona rivela la sua anima più profonda, quella delusa troppe volte dalla vita, ancor prima di averla vissuta realmente. 
Lou si scopre, si svela lentamente, mostra il dolore dietro la facciata del sorriso e del buonumore, si spoglia del suo ruolo quasi carnevalesco di ragazza solare che ci fa sorridere e al contempo versare lacrime e innamorarci di lei ad ogni pagina, tifare perché trovi la sua strada, sperare che si rialzi. 



La cosa curiosa dell'essere catapultati in una vita completamente nuova - o almeno
sospinti così forte contro quella di qualcun altro da ritrovarti con il viso schiacciato contro
la sua finestra - è che sei costretto a rivedere l'idea di te stesso. O di come potresti apparire

agli occhi degli altri.”


Luisa e Will sono due anime affini, la sensualità e  la complicità tra loro vi farà venir voglia di spingerli l’uno nelle braccia dell’altro, di vedere il trionfo dell’amore, di agognare una carezza, di rimpiangere ogni maledetto happy ending del quale avete sparlato, riso con le amiche, che avete etichettato come un banale cliché buono solo per per le inguaribili sognatrici, ma non per voi. 
Eppure mie care lettrici lo vorrete con tutte le vostre forze quel rassicurante lieto fine, perché Jojo Moyes non scrive di strade già battute, ma di scelte e della forza di accettarle, racconta del trionfo della vita, in qualsiasi modo si sia deciso di viverla. 






Recensione a cura di Black_Lilium 
Editing a cura di novalee


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